IL NERO E IL ROSA NON SONO POI COSì LONTANI: LE DAMIGELLE GOTICHE DI ANN RADCLIFFE
Le fantasie femminili sulla fanciulla perseguitata possono essere sia di identificazione sia di riscatto: c'è il tentativo delle donne di vivere la trasgressione all'interno dei limiti nei quali sono rinchiuse.
Un esempio è l'opera di Ann Radcliffe (*)
(tra i nomi fondamentali del "romanzo Nero"), alla quale si ispireranno le autrici della letteratura d'appendice, inclusi i Delly, https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/delly-liala-gli-stralci-piu-belli.html con i loro romanzi feuilletons dove amore, avventura e delitto si mescolavano.
"Romanzo Gotico o Romanzo Sentimentale fanno tutt'uno: c'è sempre la vicenda di una bella e casta giovinetta, dal cuore sincero, che si scontra con l'ambiguità del mondo, che viene perseguitata da uno o parecchi ribaldi, trovando come difensore un bel giovanotto. Si tratta perciò di romanzi tragici il cui intreccio è messo a dura prova per escogitare sempre nuovi casi e nuove peripezie in cui far dibattere l'eroina fino alla sua disfatta o al suo trionfo: il matrimonio che sanzionerà la pienezza dell'esistenza."
"Simili alle fanciulle del "Rosa" con le quali hanno in comune quel senso del garbo, del decoro e della dignità che è bagaglio indispensabile di ogni signorina bene educata (nonché la sicura vocazione ad un lieto fine che la vedrà immancabilmente tra le braccia di un principe azzurro) le protagoniste dei romanzi della Radcliffe approfittano delle frequenti penitenze cui sono sottoposte per vedere un po' di mondo e riconquistare eredità perdute, senza lasciarsi intimorire o sconfiggere da macchie di sangue, fantasmi e pugnali."
Notiamo già una differenza con le protagoniste dei romanzi di Maturin ("Melmoth") o di Lewis ("Il Monaco"), vittime di turpi personaggi maschili, denudate e destinate ad una fine misera e crudele, dopo aver subito sevizie e inganni di ogni tipo.
"Per la Radcliffe il romanzo gotico rappresentò un mezzo per spedire le sue fanciulle in lunghi ed eccitanti viaggi senza offendere le convenienze. Le sue eroine, in balia dei malvagi, sono costrette a
fare ciò che da sole non potrebbero mai fare, quali che siano le loro ambizioni: scalare vette di cartapesta, affacciarsi su esotici panorami, penetrare in foreste infestate da banditi. E negli interni,
dentro i castelli della Radcliffe, le sue eroine possono sgambettare per migliaia di corridoi, scendere nei sotterranei ed esplorare stanze segrete senza nessun chaperon perché il castello gotico, per quanto
in rovina, rappresenta tuttavia un interno e quindi uno spazio liberamente lecito alle donne. Nelle mani della Radcliffe il romanzo gotico diventò un surrogato femminile di quello picaresco, dove le
eroine possono godere tutte le avventure ed i rischi che gli eroi maschi, nella narrativa, avevano già da tempo sperimentato, lontano da casa."
"Sotterranei, passaggi segreti, oscuri corridoi, tetre cantine simili a quelli di "Udolpho" o dell'"Italiano", capolavori della Radcliffe, li ritroviamo descritti con una sorta di gusto claustrofilo nell'opera dei Delly come "Il segreto della saracena":
"Ma come fare?... Frund, senza dubbio, era rimasto dietro l'apertura, pronto ad ucciderla, appena fosse comparsa. Lo sguardo della giovinetta cadde in quel momento sull'entrata di quello che ella
pensava fosse un antico passaggio. "Se provassi?", mormorò. "Se vedessi dove si va per di qua?" D'altronde, ella non aveva altra scelta. Uscire dalla porta segreta, era andare quasi inevitabilmente
alla morte, senza salvare con questo la povera Rosa. Meglio sarebbe stato, se non fosse riuscita nel suo tentativo, gettarsi in mare e, poiché era un'eccellente nuotatrice, cercar di arrivare ad una delle
piccole cale della costa. Ma correva il rischio che le mancassero le forze prima di arrivare alla meta... Febbrilmente la fanciulla afferrò il piccone e si mise ad ingrandire l'apertura, con un braccio solo,
perché l'altro era immobilizzato dalla ferita. Quando il passaggio fu sufficiente per la sua sottile persona, ritornò alla tavola, mise in tasca la rivoltella, poi il foglio trovato nel cofanetto, prese il lume e
si insinuò nell'apertura. Si apriva davanti a lei uno stretto corridoio dai muri rivestiti in cemento, che pareva scendesse in dolce pendio. Elfrida vi si inoltrò con prudenza. Da invisibili fessure, un'aria pura
penetrava in quel passaggio che doveva seguire i contorni della scogliera, lungo la costa. Elfrida pensava con angoscia: "Scoprirò un'uscita? E se sì, in quale luogo mi troverò? Ah, se il signor di
Faligny avesse ragione supponendo che questo passaggio termini nella sua proprietà!" Il suolo scendeva sempre... poi, la discesa cessò. Elfrida avanzò ancora un po' in piano e superò un breve rialzo
giungendo ad una stretta parete rocciosa che chiudeva il passaggio. Invano la giovinetta esaminò quella parete e il muro... non si vedeva nulla che indicasse una via d'uscita... quel passaggio non era stato fatto per niente. Un tempo vi era lì certamente un'uscita... Si avvicinò ed osservò allora un interstizio tra due pezzi di roccia. Era stretto, ma pareva profondo e l'aria dell'esterno giungeva di lì,
satura di profumi... Ad un tratto, nel silenzio della notte, una voce giunse fino a lei, una voce maschile ch'ella riconobbe subito... Raimondo! Raimondo era là, vicinissimo a lei! Il cuore di Elfrida
balzò di gioia. Appoggiando le labbra all'interstizio, la fanciulla chiamò: "Raimondo! Raimondo!"
Cosa si nasconde nelle segrete misteriose dei castelli diroccati?
E queste fantasie terrifiche sono frutto solo di una mente femminile alla ricerca di emozioni?
"Ad un esame più attento gli intrecci neri della Radcliffe e di tante sue discendenti si rivelano descrizioni in chiave metaforica e surreale degli orrori di una vita di donna, quasi una trasposizione fantastica ed enfatizzata di una realtà quotidiana opaca e restrittiva. "Le stesse accuse ingiuste e severità immotivate; la stessa malizia femminile e crudeltà maschile; le limitazioni della libertà fino alla vera e propria prigionia; i misteriosi, inesplicabili rituali sociali; la terribile necessità di apparire sempre, e di essere sempre virtuosa, e sopra ogni cosa, il tremendo rischio di scivolare dalla classe delle donne per bene a quella delle non per bene".
Ma gli orrori, il desiderio, la paura della libertà, lo sguardo al Proibito, alla fine si stemperano nel banale lieto fine.
Dopo la trasgressione (che ha a che vedere con i desideri repressi) segue il rientro nei ranghi.
"Per le eroine in movimento della Radcliffe, gli ostacoli e le trasgressioni sembrano concentrarsi nell'eccitazione dell'avventura, perse nei meandri di tetri sotterranei, impegnate in ripide discese e
faticose salite, sempre sull'orlo dei pericolosi precipizi."
Del resto, Ann Radcliffe e le altre scrittrici di quel periodo, scrivevano in un'epoca dove anche una semplice passeggiata, per una donna, diventava "motivo di sospetto" sulla sua reputazione.
"Per le protagoniste del romanzo rosa (°), ben più statiche delle loro movimentate sorelle gotiche e chiuse in orizzonti molto più ristretti, il desiderio di trasgressione passa attraverso il costante
sfioramento di temi proibiti (l'adulterio, passione, sensualità) o l'illusorio superamento (grazie alla forza risolutrice del vero amore o ad agnizioni provvidenziali quanto improbabili) di distanze sociali
altrimenti invalicabili. Del resto l'adulterio o la tentazione di esso, come pure le insidie alla purezza verginale, hanno da sempre offerto gustosi spunti narrativi.
Connesso alla trasgressione è l'esercizio di un certo spirito di iniziativa, di coraggio, di malizia, di ingegnosità, sia che si debba abilmente scoprire cosa si nasconde sotto una botola insanguinata o varcare spettrali labirinti di una torre in rovina o girovagare in terre straniere, che recapitare segretamente un biglietto amoroso. Diversa, ovviamente, è la natura degli ostacoli da superare: se all'eroina gotica toccano orrori in abbondanza, quella rosa ha a che fare con persecuzioni di natura decisamente domestica e quotidiana."
Non è un caso che molte scrittrici Rosa, insieme ai Delly, facevano vivere alle loro eroine intrighi e delitti in paesi lontanissimi ed esotici, similmente ad Ann Radcliffe che immaginò paesaggi misteriosi basandosi sui quadri di Salvator Rosa, lei, che era una casalinga-semi reclusa dalla vita tranquilla.
Anche Liala disse di aver pensato di ambientare un suo romanzo alle Barbados (a lei sconosciute) perché molti frequentatori del club del golf ci andavano in vacanza.
Ed è così che la Nuova Guinea descritta dai Delly in "Il segreto della Saracena" fa pensare alle giungle di Salgari: "Il giovanotto si inoltrò a caso nei viali tracciati tra quella lussureggiante e magnifica vegetazione. Aromi caldi, quasi troppo inebrianti, emanavano infatti da quei fiori dai colori ardenti, dalle essenze silvestri appartenenti alla flora tropicale. Uccelli meravigliosi, anch'essi vestiti dai colori più smaglianti, animavano la solitudine di quell'eden. Talvolta qualche antilope balzava attraverso al sentiero, e qualche lucertolone fuggiva velocemente al passaggio dello straniero.
Dopo aver girato e rigirato per il parco, Raimondo arrivò sul margine di un piccolo stagno quasi completamente invaso da enormi ninfee color porpora. Le sponde erano coperte di un'erba fine, fiorita di innumerevoli campanule bianche"
"Incorniciate da sfondi lussureggianti o rinchiuse in grotte tenebrose ("Il corridoio terminava in una grande sala rocciosa, di cui una parte era rischiarata da due torce infisse in ganci di ferro. La loro luce rischiarava delle lastre di pietra nera su cui erano stesi dei corpi mummificati", tratto da "La luna d'oro", Delly) costrette a sostenere gli assalti dei selvaggi o a percorrere lunghissimi e perigliosi corridoi, le eroine "nere" o "rosa" non cessano, comunque, di preparare il proprio trionfo, quello che sin dall'inizio la lettrice speranzosa e l'accorta Autrice sapevano inevitabile: gli ostacoli da aggirare e da superare e le trasgressioni reali e immaginate sono state poste sul loro cammino solo per essere, alla fine, dimenticate come brutti sogni."
(*) Ann Radcliffe (1764-1822): Ann Ward nacque a Londra; si sposò con William Radcliffe. Molla centrale dei suoi romanzi è il terrore.
Le perseguitate, il tipo fisso delle sue storie, sono mogli imprigionate in lugubri sotterranei da crudeli mariti come la marchesa Mazzini nel "Romanzo Siciliano" (1790) https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2019/05/lincipit-di-romanzo-siciliano-di-ann.html ; virtuose e belle fanciulle rinchiuse in sinistri castelli come Adeline nel "Romanzo della foresta" (1791), https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/03/il-romanzo-della-foresta.html
Emily nel "I Misteri di Udolpho" https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2019/03/ann-radcliffe-i-misteri-di-udolpho-gli.html (1794), Elena, protagonista della sua opera più famosa, "L'Italiano o il confessionale dei penitenti neri" (1797) https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2018/01/il-romanzo-nero-2-ann-radcliffe.html Sul cattivo da lei sapientemente tratteggiato (uomo fatale, bieco, misterioso) come Montoni o Schedoni, si modellerà l'eroe byroniano. (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2019/06/il-sottofondo-musicale-ideale-per-i.html)
Curiosamente, le donne in letteratura hanno sempre prediletto o i romanzi sentimentali (il Rosa) o l'orrido macabro (l'Horror, appunto) nonché il Giallo, forse perché questi generi permettono di
"sfogare aspirazioni sentimentali idilliache" ed "evidenziare cose inquietanti" che sono tipiche della psiche femminile: nella realtà, le storie d'amore non sono come nei romanzi Rosa e la paura
persistente, che si annida sempre, nel rapporto "col prossimo", per ogni donna, è la minaccia dello stupro. Da qui, forse, la predilizione, per le lettrici e le scrittrici, a trattare questi temi (mentre altri temi sono più tipici dei maschi: penso al genere del romanzo di guerra o a quello di spionaggio o al fantasy eroico alla Conan)
(°) Nota di Lunaria: si tenga presente che il romanzo Rosa nostro contemporaneo ha diversi sottogeneri: il Rosa paranormale venato di inquietudine, il Rosa thriller, il Rosa a tinte gialle, il Rosa storico (ambientato nel Rinascimento, nell'Ottocento, nel Medioevo, al tempo dei vichinghi), il Rosa a tinte erotiche e bollenti, il Rosa "da intrighi finanziari", il Rosa Spy, il Rosa di ambientazione ospedaliera o quello d'ambientazione avventurosa in luoghi selvaggi, il Rosa "orientaleggiante"...
Per approfondimenti sul tema della fanciulla perseguitata vedi:
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